Ipertesto e oltre ...

                                  Ipertesto globale                                   

"Chi si sente minacciato dall'ipertesto e dalle relative tecnologie dovrebbe ricordare che come sottolinea Paul Saenger, quando venne introdotta la spaziatura tra le parole che rese possibile la lettura silenziosa, «nelle università del XIV secolo, la lettura privata in silenzio venne proibita in classe»." (Landow 2000)
Quando parliamo di Ipertesto dobbiamo riflettere sul significato stesso che viene ad assumere il termine "testo"; esso si allontana da ciò che comunemente è sempre stato inteso come documento scritto disposto per la lettura alfabetica. I documenti e le informazioni che vengono veicolate da un ipertesto possono includere la parola scritta e anche (o solo) materiali non verbali; non è organizzato in maniera lineare, ma reticolare attraverso nodi.
Va sottolineato, tuttavia, che alcuni testi scritti contengono potenzialmente il concetto di ipertestualità, riconoscibile attraverso la presenza di note a piè di pagina, di glossari, richiami e citazioni di altri autori; da questo punto di vista il testo lineare tende ad ampliarsi, ad arricchirsi di altre informazioni che portano il lettore a staccarsi temporaneamente dal testo che sta leggendo per sfogliarne altri, per poi tornare alla lettura iniziale. Un elementare esempio ne sono i testi scolastici che propongono sulla pagina anche immagini con didascalie, caselle di testo, approfondimenti, sintesi, grafici, mappe cognitive, ecc. La struttura può definirsi assiale in quanto dopo l'allontanamento il ritorno è sempre all'asse principale costituito dal testo. L'ipertesto, essendo a struttura reticolare, rende incerti e soggettivamente identificabili i punti di entrata e di uscita così come i suoi confini; la gerarchia e l'ordine del discorso vengono sovvertiti. Esso rappresenta uno spazio di sperimentazione e di scelta, uno spazio in movimento, aperto e soggetto al cambiamento.
In ambito pedagogico e didattico è possibile evidenziare un rapporto esistente tra ipertestualità e metacognizione, multimedialità e stili cognitivi, interattività e costruttivismo. L'ipertestualità allarga il respiro sulla complessità della cultura contemporanea e organizza la conoscenza attraverso un modello reticolare che permette di individuare ed esplicitare le connessioni, i legami tra gli oggetti del sapere dando accesso ad un metodo di studio e di ricerca che favorisca la riflessione metacognitiva (il come).  L'accostamento di linguaggi e codici diversi produce un linguaggio nuovo (ad esempio il film, il fumetto, ecc.) e integra, senza contrapporre artefatti e oggetti culturali (libro, immagine, video, audio, …) di uso comune; l'utilizzo di codici e linguaggi diversi favorisce un approccio personale che rispetta i diversi stili cognitivi. Il soggetto nella costruzione della conoscenza assume un ruolo attivo e potenzialmente determinante e in ambito formativo viene supportato dall'utilizzo delle tecnologie e dall'intervento degli insegnanti che organizzano l'apprendimento in contesti significativi dando valore alle relazioni che si stabiliscono attraverso le reti.  "Se il testo quindi, ha favorito un pensiero lineare, sequenziale, astratto, razionale, logico, deduttivo, l’ipertesto sostiene il pensiero associativo, intuitivo, multiprospettico, creativo." (Cecchinato 2009).

Il Web ha favorito lo sviluppo, l'ampliamento e la diversificazione dei prodotti ipertestuali e attraverso l'uso del link è diventato esso stesso un "ipertesto globale": cliccando su una parola o una frase attiva di una pagina, siamo condotti alla lettura di un'altra pagina; il collegamento può avvenire (potenzialmente) fra tutti i documenti multimediali del mondo.
Numerose piattaforme e applicazioni hanno conquistato il Web 2.0; il loro utilizzo non necessita di particolari conoscenze informatiche e la semplicità d'uso ha favorito il proliferare di Blog, esempio evidente di quelli che sono stati chiamati User Generated Content
Twitter e Facebook sono un esempio di ciò che potremmo definire microblog, oltre che social network; il loro uso ha dato vita alla libera circolazione di idee e ad una quantità massiccia di informazioni.
In ambito didattico il blog rimane uno spazio importante di dialogo, ad esempio tra insegnare e alunni e/o tra alunni e l'esterno, un luogo di confronto e costruzione di apprendimenti, un ambiente di scrittura collaborativa, di organizzazione del lavoro in aula o a casa; nel blog è possibile inserire una bacheca per gli avvisi, materiali audio/foto/video da scaricare o visionare, inserire link a siti esterni, mantenere contatti con studenti di altre scuole.


Bibliografia di riferimento
Cecchinato G. (2009). Tags: media, conoscenza. BIBLIOTIME, vol. N. 2, Anno XII, Luglio 2009, ISSN: 1128-3564
What Is Web 2.0 - Design Patterns and Business Models for the Next Generation of Software by Tim O'Reilly
We Are the Web by Kevin Kelly
Baldini M., Marucci D. (a cura di) La parola nella galassia elettronica, Roma, Armando, 2005 Google Libri
Alessandri G., Dal desktop a second life. Tecnologie nella didattica, Perugia, Morlacchi, 2008 Google Libri
Landow  G. P., L'ipertesto: tecnologie digitali e critica letteraria, Milano, Paravia, 2000  Google Libri



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